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Analisi desk della domanda/offerta formativa dei territori coinvolti

Se si guarda all'ultimo decennio si nota come il numero di stranieri residenti in Italia sia notevolmente aumentato. Tale fenomeno che non รจ avvenuto in modo regolare, essendo in parte condizionato dalla legislazione interna ed internazionale in tema di immigrazione, nonostante ciรฒ i flussi di cittadini stranieri provenienti dall'estero si sono mantenuti elevati per tutto il periodo, con apici negli anni 2003-2004, 2007-2008 e 2009-2010.

 

Guardando alle regioni italiane, se la popolazione straniera residente risulta storicamente concentrata nelle regioni del Nord e del Centro, i flussi migratori dall'estero - se espressi in termini relativi - risultano invece piรน elevati nel Mezzogiorno. Secondo fonti Istat i valori piรน elevati, tutti superiori al valore nazionale si sono registrati in Calabria, Campania, Basilicata, Molise, Abruzzo, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Il movimento naturale mantiene nel decennio la stessa dinamica positiva (+179,8 per mille a livello nazionale). Il tasso di incremento risulta maggiormente elevato nelle regioni del Centro-Nord (189,9 per mille), che in quelle del Mezzogiorno (116,5 per mille). In particolare in Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Marche con valori pari o superiori al 191,5 per mille. I dati provvisori relativi allโ€™anno 2011 sono in linea con questa distribuzione (16,2 per mille per il Centro-Nord contro 11,6 per mille del Mezzogiorno).

 

 

Il saldo naturale positivo della popolazione straniera non soltanto compensa la diminuzione degli italiani intervenuta tra il 2001 e il 2011, ma apporta anche benefici alla struttura per etร  della popolazione complessiva. Infatti lโ€™etร  media degli stranieri รจ sensibilmente piรน bassa rispetto a quella degli italiani (44,2 anni).

 

La popolazione straniera ha unโ€™etร  media di 31,1 anni, di poco superiore al valore del 2001 (30,9); la componente maschile รจ piรน giovane (29,7 anni) di quella femminile (32,3 anni).

La struttura per etร  e per sesso รจ sbilanciata nelle prime classi di etร  che registrano rapporti di mascolinitร  elevati; in particolare per la classe tra 15 e 19 anni si contano 114,7 maschi ogni 100 femmine.

...uno sguardo all'occupazione

 

 

Nel 2011 le forze di lavoro straniere rappresentano il 10,2% del totale.
Il tasso di occupazione degli stranieri continua ad essere piรน elevato di quello degli italiani (66,2 a fronte del 60,7%), cosรฌ come il tasso di disoccupazione (12,1 e 8%, rispettivamente). Il tasso di inattivitร  della popolazione straniera รจ, invece, inferiore di quasi dieci punti percentuali a quello della popolazione italiana (29,1 contro 38,6%). Per il terzo anno consecutivo, il deterioramento delle condizioni di lavoro degli stranieri, con riguardo soprattutto al calo del tasso di occupazione, risulta piรน accentuato in confronto a quello degli italiani.

Nel 2011 il tasso di occupazione degli stranieri subisce un calo in tutte le ripartizioni territoriali. Nel Nord, dove risiede quasi il 61% della forza lavoro straniera, il tasso di occupazione degli stranieri scende di 0,2 punti percentuali mentre quello degli italiani aumenta di 0,4 punti percentuali; il tasso di disoccupazione, invece, si riduce sia per gli stranieri sia per gli italiani di 0,2 punti percentuali.

Nella stessa ripartizione, le donne straniere accrescono ulteriormente il divario sfavorevole del tasso di occupazione in confronto alle italiane (52,7 contro 61,4%) e registrano un tasso di disoccupazione quasi triplo (15,5 e 5,6%). A fronte di un tasso di occupazione piuttosto simile, la quota di uomini stranieri in cerca di lavoro nelle regioni settentrionali รจ, invece, superiore di oltre sei punti percentuali rispetto agli italiani (10,5 contro 4,2%).
Nel Centro e nel Mezzogiorno si registrano le piรน marcate discese del tasso di occupazione degli stranieri rispetto agli italiani e i piรน accentuati aumenti del tasso di disoccupazione. Nel Centro gli stranieri manifestano sia il piรน alto tasso di occupazione, sia una grande difficoltร  a trovare lavoro, mentre nel Mezzogiorno, dove risiede il 12,4% della forza lavoro straniera, gli immigrati registrano una piรน elevata partecipazione al mercato del lavoro e tassi di disoccupazione inferiori agli italiani.
Per lโ€™insieme del territorio nazionale, il tasso di inattivitร  della popolazione straniera รจ inferiore a quello degli autoctoni di quasi dieci punti percentuali. Con riguardo al genere, la distanza รจ piรน ampia per la componente maschile rispetto a quella femminile. Nel Mezzogiorno tuttavia il tasso di inattivitร  delle donne straniere risulta decisamente inferiore a quello delle italiane (rispettivamente 46,4 e 63,2% ).

 

 

Fonti:
- Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro
- Eurostat, Labour Force Survey

Istruzione

 

Il grado di istruzione della popolazione straniera tra i 15 e i 64 anni si conferma piuttosto elevato, e nonostante la piรน giovane struttura per etร  presenta livelli di istruzione simili a quelli della componente autoctona. Secondo i dati Istat del 2011:

  • il 49,9% รจ in possesso di un titolo di studio fino alla licenza media, a fronte del 45,3% degli italiani

  • il 40,9% ha un diploma di scuola superiore, a fronte del 41,1% degli italiani

  • il 9,2% una laurea contro il 13,5% degli italiani

 

Questi dati, se confrontati con i dati del 2005 (gli stranieri con un diploma erano il 36,9% e quelli con il titolo universitario il 9,6%), segnalano una sostanziale stabilitร  della quota di stranieri con grado di istruzione elevato, insieme al progressivo incremento degli immigrati con un livello di istruzione medio.

A differenza della popolazione italiana, per la quale allโ€™aumentare dellโ€™etร  decresce la quota di quanti sono in possesso di un diploma di scuola superiore, gli stranieri presentano incidenze stabili nelle diverse classi di etร  (con lโ€™eccezione di quella piรน giovane 15-24 anni, a motivo del presumibile abbandono precoce del percorso formativo nel paese di origine coinciso con la migrazione allโ€™estero).

 

Le differenze maggiori fra popolazione straniera e nazionale emergono in relazione al genere: le donne straniere presentano livelli di istruzione molto simili alla popolazione femminile italiana, mentre gli uomini presentano differenze abbastanza marcate.

  • il 54 % degli stranieri maschi รจ in possesso della licenza media - contro il 46,5% degli italiani

  • il 6,7% degli stranieri maschi รจ laureato contro il 12,1% degli italiani

 

Quote superiori caratterizzano le donne straniere che, come le italiane, conseguono titoli di studio elevati in misura relativamente maggiore (11,5% di laureate straniere e 14,9% italiane).

 

Il livello medio di istruzione รจ in generale piรน elevato al Nord e al Centro rispetto al Mezzogiorno. Lo squilibrio territoriale si accentua per la popolazione immigrata: se al Nord e al Centro meno della metร  degli stranieri ha conseguito la licenza media, nel Mezzogiorno la quota sale al 61,5%. Le disuguaglianze regionali riflettono peraltro i diversi modelli insediativi degli stranieri in relazione alla cittadinanza di appartenenza, rafforzati dallโ€™azione delle catene migratorie.

In prospettiva รจ interessante valutare quali sono le opportunitร  formative delle quali beneficeranno i ragazzi stranieri che frequentano le scuole italiane.

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